Il sito archeologico di La Prisgiona è situato su un’altura con un’ampia visuale sulle aree circostanti. È costituito da un nuraghe complesso intorno al quale si sviluppa un grande villaggio di capanne.
La posizione, le dimensioni e la complessità dell’insediamento suggeriscono l’importanza che La Prisgiona doveva rivestire nel territorio.
Il sito è particolarmente interessante per i dati emersi dalle indagini archeologiche, sia per quanto riguarda le caratteristiche degli edifici, sia per i reperti ritrovati. Gli scavi hanno permesso di capire le diverse fasi costruttive e di ristrutturazione che hanno interessato l’insediamento durante un lungo arco cronologico di circa 700 anni durante l’età nuragica, a cui si aggiunge una breve frequentazione del sito in età romana.
Il nuraghe appartiene alla tipologia a tholos. È costituito da una torre centrale e due torri laterali incluse in un bastione. Nel cortile esterno delimitato da una cinta muraria che lo separa dall’abitato, è situato un pozzo e la Capanna delle Riunioni, dove sono stati trovati importanti oggetti, tra cui un grande vaso rituale decorato.
Nel villaggio, strutturato in isolati, è stato individuato un nucleo di capanne definite “artigianali”. Le caratteristiche degli ambienti e i reperti ritrovati suggeriscono lo svolgersi di diverse attività artigianali, come la rifinitura a la cottura dei vasi ceramici, il restauro dei recipienti danneggiati e la cottura del pane.
Nel villaggio era inoltre garantita la presenza dell’acqua, attraverso un complesso sistema di raccolta e canalizzazione dell’acqua. L’area funeraria relativa al villaggio La Prisgiona si trova a breve distanza, meno di un chilometro. Si tratta della tomba di giganti di Coddu ‘Ecchju.