Il sepolcro dista un centinaio di metri dal nuraghe di pertinenza, il Nuraghe Albucciu. Si tratta quindi di una tomba nuragica collettiva.
Il monumento è stato edificato in due fasi: la prima corrisponde alla costruzione della tomba a galleria, la seconda all’aggiunta dell’esedra. Quest’ultima è costituita da due brevi tratti murari rettilinei, costruiti con blocchi di pietra irregolari e non da grandi lastre infisse verticalmente nel terreno come le altre tombe nuragiche del territorio arzachenese. Tuttavia, al centro dell’esedra, anticamente era presente la stele, come suggeriscono i due blocchi disposti all’entrata del corridoio funerario. Di essa purtroppo è stato trovato solo un frammento.
I reperti ritrovati nell’esedra e all’interno del corridoio funerario, testimoniano un lungo periodo di utilizzo della tomba. Infatti, il sepolcro è stato realizzato intorno al 1700 avanti Cristo e utilizzato fino al 900 avanti Cristo circa.
Il ritrovamento di una moneta datata tra 300 e il 264 avanti Cristo e di un piccolo cippo di pietra con l’incisione di un simbolo della dea Tanit, sono la testimonianza che durante l’età punica, il sepolcro era ancora riconosciuto come luogo sacro.