Itinerari archeologici nel territorio di Arzachena

Nel territorio di Arzachena dagli anni '40 ad oggi, sono stati portati alla luce numerosi siti archeologici di notevole interesse.

Dei numerosi siti censiti, ben otto sono visitabili e appartengono a un lungo arco cronologico.

L'itinerario inizia nel Neolitico, 6000 anni fa circa, quando piccole comunità agropastorali abitarono i tafoni, le numerose cavità granitiche erose dall'acqua, dal sole e dal vento. Ne è un esempio il Riparo sottoroccia di Monti Incappiddhatu, comunemente chiamato Il Fungo, al centro del paese di Arzachena. Quest'emergenza granitica dalla particolare forma, ha ospitato l'uomo anche nelle fasi successive del Neolitico, fino al periodo Nuragico, quando si sviluppò intorno un villaggio di capanne, oggi distrutto.

Appartiene all'epoca neolitica anche la Necropoli di Li Muri, situata a circa 8 chilometri dal centro abitato. E' considerata tra le più antiche testimonianze del megalitismo europeo in Sardegna e la tipologia funeraria risulta essere ad oggi, esclusiva del territorio gallurese. I defunti erano sepolti all'interno di circoli megalitici, accompagnati da un ricco corredo.

A breve distanza si trova un'altra area funeraria: la Tomba di giganti di Li Lolghi, un sepolcro collettivo nuragico di notevoli dimensioni, edificato in tecnica megalitica, che raggiunge una lunghezza totale di 27 metri.

Visitarle entrambe permette di percepire il legame che sembra unire le genti del Neolitico con quelle nuragiche e di osservare l'evoluzione del megalitismo funerario nel tempo.

A partire dal 1800 avanti Cristo, l'area di Arzachena iniziò ad essere densamente popolata; le comunità dell'età del Bronzo abitarono il territorio secondo precise modalità insediative, privilegiando la fertile piana generata dai due bacini idrografici dei fiumi Liscia e San Giovanni. Le alture fortificate e i nuraghi disposti sui rilievi circostanti, controllavano i ricchi pascoli e le vie fluviali fino al mare.

Le aree nuragiche visitabili più importanti sono due, una alle porte di Arzachena e l'altra a circa cinque chilometri dal paese in direzione Luogosanto.

La prima è costituita da:

Il Nuraghe Albucciu, un edificio ben conservato e particolarmente interessante per le sue caratteristiche architettoniche che lo differenziano in parte dal più diffuso nuraghe a torre tronco-conica, denominato a tholos;

La Tomba di giganti Moru, che fu utilizzata dagli abitanti del villaggio di Albucciu per tutto il periodo nuragico e riconosciuta come luogo sacro anche nell'epoca successiva, come testimoniano gli importanti reperti ritrovati;

Il Tempietto di Malchittu, arroccato tra due alture granitiche e raggiungibile dopo un percorso a piedi di quasi 2 chilometri, contornato da una ricca vegetazione e da particolari formazioni rocciose. Si tratta di un singolare edificio di culto in eccellente stato di conservazione.

La seconda area nuragica di notevole interesse, a circa cinque chilometri da Arzachena, comprende una vasta area abitativa col nuraghe e la vicina area funeraria. Il complesso nuragico di La Prisgiona è costituito da nuraghe composto da una torre principale e due laterali, inglobate in un bastione. Intorno si sviluppa un esteso villaggio, in cui si trovano diverse capanne che erano destinate a specifiche attività artigianali.

I defunti dell'abitato trovavano sepoltura nella vicina Tomba di giganti di Coddu Ecchju, nota per l'imponente stele al centro della facciata, alta oltre 4 metri.